Lo scopo ultimo della nostra esistenza dovrebbe essere proprio questo, la ricerca della felicità.

 

Un buon aiuto in questa ricerca potrebbe arrivare dl definire correttamente cos’è la felicità e come noi guardiamo ad essa…

 

“Le persone non sono disturbati dalle cose, ma dal punto di vista che hanno sulle stesse.”

 

Il punto di vista e le aspettative sono molto semplici da spiegare con un esempio base:

Devi comprare un prodotto; ti aspetti che costi 100€; arrivi al negozio e scopri che ne costa solo 70€, FELICITÁ!

All’opposto, ti aspetti che il prodotto costi 30 €, arrivi al negozio e il prodotto costa sempre 70 € TRISTEZZA, RABBIA etc etc

 

Il prezzo del prodotto però non è cambiato, è la tua aspettativa, il tuo punto di vista ad essere diverso…

Gli psicologi hanno studiato queste aspettative, in particolare il Dottor Albert Ellis, il quale si può probabilmente definire come il maggior luminare sull’argomento.

 

Cosa dice il Dottor Ellis riguardo alla felicità?

“Le convinzioni sono ciò che causa la maggior parte della tua infelicità, la rabbia e l’ansia”.

Il problema è che alcune di queste credenze sono subdole.

Non ti rendi nemmeno conto di averle; anzi, sei ASSOLUTISSIMAMENTE certo che le stesse non fanno per niente parte del tuo bagaglio culturale.

 

Eppure, le stesse sono lì ed ostacolano la tua ricerca della felicità.

 

Ecco le 4 credenze più comuni che ostacolano la tua felicità e come bypassarle:

  • Questo non dovrebbe accadere

Tutto il mondo dovrebbe girare e comportarsi come noi abbiamo pensato più o meno coscientemente vero?

Purtroppo non è così, le persone e le cose hanno dinamiche più o meno consce che li possono portare in tutt’altra direzione…

Se davvero si crede che il mondo non è sempre stato giusto, ed il mondo si è comportato proprio così, questo non vuol dire che solo perché la realtà ha incontrato le aspettative questo debba essere uno standard.

Allo stesso modo, la nostra narrazione interna, a volte, molte volte potrebbe differire in maniera anche evidente da come si comporterà il mondo.

Ancora una volta, questo non sarà mai uno standard.

 

Quindi la prossima volta che ti stai arrabbiando perché “queste cose non dovrebbero accadere”, prova a fare così:

 

Identifica la convinzione alla base del tuo pensiero: credo che la vita sia ingiusta e non mi stia trattando in modo equo?

Discuti la tua convinzione: la mia è una convinzione razionale? Suggerimento, NO.

Sostituiscila: quale potrebbe essere un risultato accettabile?

 

Certo, il mondo non si piegherà di fronte al tuo pensiero, ma rendere lo stesso più leggero ti può aiutare ad innalzare il tuo livello di felicità.

 

 

  • Devo essere perfetto.

 

“Non devo fallire i miei compiti importanti, se ciò avviene sarà terribili e non riuscirò a sopportarlo”.

 

Anche in questo caso, questa è una convinzione di fondo che può essere molto problematica per la nostra felicità.

Sei umano? Se sì, allora sarai soggetto ad errore.

 

Anche la ricerca della soluzione perfetta porterà spesso ad altre problematiche, come la stagnazione e la frustrazione.

Persevera, fai del tuo meglio, cerca di migliorare sempre, ma alla fine porta a termine il tuo compito senza procrastinare.

Spesso già solo eliminando questa ricerca spasmodica alla perfezione, autoimposta e spesso non necessaria, sarà molto più semplice consegnare il risultato e “raggiungere la felicità”.

 

 

  • Dovrei preoccuparmi di questo

 

“Se mi preoccuperò in maniera ossessiva per gli eventi imminenti o per l’opinione altrui, le cose andranno sicuramente meglio”.

 

Ammettilo, già solo leggerla fa un po’ ridere; però spesso questa convinzione la applichiamo veramente; ci preoccupiamo per niente e pensiamo addirittura di non esserci preoccupati abbastanza…

 

A volte pensiamo che l’ansia e la preoccupazione continua siano un mantra, una formula magica che ci avvicinerà ai nostri risultati.

Come risolvere e dare spazio alla meritata felicità?

Combatti questa preoccupazione sostituendola con la pianificazione schedulata.

 

Cosa voglio dare?

Stabilisci un periodo di tempo in cui ti preoccuperai di tutto; terminato quel periodo, le preoccupazioni dovranno essere archiviate e dimenticate.

Lo so, forse è più facile da dirsi che da farsi, ma visto che l’eliminazione completa è praticamente impossibile, questa potrebbe essere una buona soluzione per “contenere il danno”.

 

è sempre tempo per la felicità
Qual’è il tempo corretto per la felicità?
  • È a causa del mio passato.

 

“E colpa del mio passato e di tutte le cose terribili che mi sono successe quando ero un bambino o nel mio ultimo rapporto o nel mio ultimo lavoro che mi fa sentire e agire in questo modo.”

Noi facciamo degli errori – spesso gli stessi più e più volte – e diciamo che è a causa di cattivi genitori. O perché siamo stati presi in giro al liceo. O perché abbiamo frequentato le persone sbagliate.

 

Sì, il Dottor Ellis ha riconosciuto che esistono alcuni traumi che lasciano conseguenze durature, ma molte persone accettano di buon grado che loro piccoli problemi avvenuti in passato facciano ancora parte della loro identità e per questo non provano nemmeno a correggerli…

Non c’è dubbio che le nostre esperienze passate hanno il potenziale di influenzare notevolmente il nostro comportamento attuale, se glielo lasciamo fare …

Eventi passati non diventerà meno reale o validi; Non possiamo cambiare l’accaduto di quegli eventi. Possiamo, tuttavia, con forza cambiare il modo in cui pensiamo di loro.

Nella maggior parte dei casi non è che l’evento passato ha causato danni irreparabili; è che lo stesso sta ancora proiettando una credenza irrazionale su sé stessi che porta all’accettazione senza minima messa in discussione.

 

Anche se noi siamo cambiati ed il nostro contesto ed ambiente pure, continuiamo ad aggrapparci a questa convinzione obsoleta, cercando anche a volte di trovare segnali che ci confermino che stiamo ripetendo quell’esperienza.

A causa di come le nostre credenze sono impostate, spesso notiamo in maniera molto maggiore segnali e sensazioni che ci riportano alla condizione passata, escludendo i segnali diversi e positivi.

 

Questa convinzione è la più difficile da combattere e sconfiggere, ma forse un po’ di auto analisi può aiutare.

La cosa migliore da fare è ritagliarsi un po’ di tempo per elencare tutti gli eventi che confermano questa convinzione.

Fatto questo, da solo o in compagna di una persona cara, è necessario trovare die contro argomenti a ciascuno degli eventi negativi.
Solo sostituendo la negatività con la positività sarà possibile sconfiggere questa convinzione e trovare la felicità meritata.

 

 

Felicità, perché dovresti davvero cercarla

 

La felicità è come quell’ingrediente che trasforma un piatto mangiabile in una preparazione fondamentale; magari ne basta poca ma ci vuole ed il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di perseguirla ogni giorno.

La felicità spesso viene dalle piccole cose e dai nostri schemi mentali e convinzioni; proviamo a lavorare quindi anche su quelle al fine di ottenere la felicità che meritiamo.

 

E tu come sei messo a felicità?

Se sei già felice hai voglia di raccontarci i tuoi pensieri e le tue convinzioni?

 

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Una risposta a “Felicità? Potrebbe essere più semplice di quanto tu creda trovarla..”

  1. […] un significato più profondo nella tua vita, se senti il bisogno di trovare uno scopo che ti renda felice e appagato, allora sei nel posto […]

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