Vittima o leader

Vittima o leader? Potrebbe dipendere dal quadrante in cui scegli di essere

Troppo spesso il caso, le conseguenze delle nostre scelte o l’inazione ci portano ad essere vittima o leader. Due estremi di un quadrante di cui spesso siamo artefici.

Sapere esattamente in quale posizione siamo ci può quindi permettere di fare un punto della situazione ed accettare la stessa o lavorare attivamente per spostarci in un altro quadrante.

Scopri se sei vittima o leader ed agisci!

Vittima o leader, da dove parte tutto

Innanzitutto, diamo a Cesare quel che è di Cesare, o meglio diamo a Seth Godin la paternalità del tutto. Questo post è infatti inspirato da quanto letto alcuni giorni fa sul blog del famoso scrittore ed esperto di marketing.

Il suo post parlava di una matrice controllo/responsabilità che mi ha fatto riflettere e che ha ispirato questo mio testo.

 

La matrice Vittima o leader

Vittima o leader
Vittima o leader, scegli il quadrante

 

I quadranti non sono solo quelli di vittima o leader, ma comprendono altre due caselle, anch’esse con accezione negativa. Ad unirsi alla vittima troviamo infatti il piagnucolone ed il martire.

Forse una visione “molto in stile americano” con una netta separazione tra “buoni e cattivi” senza alcuna sfumatura di grigio nel mezzo, ma sicuramente qualcosa da valutare e su cui riflettere.

Sono quindi le persone a scegliere tramite il livello di controllo e l’assunzione di responsabilità in quale dei 4 quadranti finiscono ogni giorno.

 

Eccoli:

  • il leader: è colui che possiede controllo ed autorità per quanto riguarda le sue competenze e la sua “area di lavoro”. Non ha problemi ad assumersi le sue responsabilità ed a “rimboccarsi le maniche” quando le cose vanno male. Tende solitamente a circondarsi di altri leader e se ha una buona integrità non ama particolarmente rapportarsi con le altre tre categorie;
  • il martire: non si può certo dire che a questa categoria di persone manchi l’impegno. Sono infatti disposte a sacrificare il loro tempo e letteralmente la loro vita in funzione di una causa. Sono ingranaggi che non sono dotati di responsabilità e nemmeno di potere. Veri e propri “muli da soma”, sono le vittime perfette del burnout;
  • il piagnucolone: prende il controllo delle cose, ma sempre tenendosi pronto ad “alzare le mani” ed indicare qualcun’altro, reale o metaforico come responsabile delle sue azioni. A questa categoria di persone non manca la voglia di lavorare, ma come i peggiori politici tendono a volte a promettere cose per poi non mantenerle, evitando accuratamente al contempo di prendersene la relativa responsabilità;
  • la vittima: è il quadrante più affollato. Le persone che “sostano” in questa area possono farlo in quanto vittime del sistema da cui si fanno travolgere non essendo dotate della sufficiente autostima. A volte la “vittima” lo è per una sua scelta, perché vuole “vivere tranquillo”, con la certezza di avere sempre qualcuno a cui rivolgersi per farsi liberare dai guai ed indicare la via.

 

Vittima o leader. Scelta fortuita, imposizione o nostra volontà?

In molte situazioni, abbiamo la libertà di scegliere. Possiamo scegliere di vivere in un quadrante o cercare di spostarci da uno all’altro.

Oppure possiamo scegliere di non partecipare. E se siamo fortunati o ci teniamo abbastanza, possiamo scegliere per chi votare, per chi lavorare e dove siamo diretti.

 

Ma, ci teniamo abbastanza?

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