Risoluzione problemi: una delle abilità più complicate ma allo stesso tempo più richieste ed utili in tutti i contesti.
Esistono molti approcci per farlo, ed uno, forse tra quelli più efficaci è il metodo nipponico, scientifico, asettico e calcolato.
Quando penso al Giappone mi vengono sempre in mente persone organizzate, scientifiche ed inquadrate, se non hanno un metodo per risolvere i problemi loro chi altri al mondo potrebbe farlo?
Questa è stata la scintilla che mi ha portato alla scelta di leggere questo libro (forse ho guardato troppi Jeeg robot d’acciaio e Mazinga Z da piccolo).
In Problem Solving 101, Ken Watanabe illustra il suo metodo per risolvere problemi, una semplice procedura che permette di scomporre il problema, valutarlo e affrontarlo nella maniera corretta al fine di arrivare al risultato.
Vuoi risolvere problemi?
Prova a farlo attraverso le tre fasi tratteggiate da Ken Watanabe:
- Rompi il problema fino al suo nucleo
- Analizza tutti i potenziali problemi e trova dati di confronto sugli stessi
- Formula più ipotesi e poi testale una alla volta, dall’ inizio alla fine
Ma vediamo meglio nello specifico i vari passaggi, aiutandoci anche con pratici esempi (per comodità utilizzerò lo stesso riportato dall’autore nel libro).
Rompi il problema fino al suo nucleo
Identifica il problema, prenditi un momento libero e scomponilo scientificamente fino alla porzione più piccola dello stesso.
Non cercare di trovare una soluzione alla visione d’insieme, il problema potrebbe essere troppo esteso e vago per essere risolto in maniera consapevole ed immediata.
Quindi, scrivi su un foglio la radice del tuo problema, riflettici sopra ed inizia a spezzettarlo:
Ipotesi: il tuo problema sono i voti bassi in matematica.
Soluzione di getto: Aiuto! Impossibile risolvere! Ok, smetterò di guardare la televisione, di fare sport, di fare… e mi dedicherò da oggi ad un mese a studiare tre ore al giorno matematica!
Possibilità di riuscita? 0 %, (mi dispiace, ma è la realtà…).
Vediamo invece l’approccio che userebbe il buon Ken per risolvere problemi di matematica:
Dell’insieme della matematica, qual è l’area che mi sta creando problemi in questo preciso momento?
Algebra, geometria, frazioni?
Probabilmente è solo una piccola parte della matematica che ti dà problemi e quindi la risoluzione degli stessi passa da lì.
Ho abbiamo definito che dobbiamo risolvere problemi di geometria.
Bene, nella geometria, qual è la parte ce ti dà problemi?
Continua a spezzettare ed a togliere strati fino ad arrivare al nocciolo della questione!
Il problema così suddiviso inizierà ad essere gestibile e sarà più affrontabile, sia nella creazione di un piano di rientro sia psicologicamente.
Puoi usare anche una mappa mentale o una mappa “ad albero” per farlo.
Ma ricorda, come per tutte le cose l’obiettivo è eseguire il compito, non perdere ore nella creazione della mappa più bella del mondo!
Bene, hai definito il tuo vero problema, ottimo, ora iniziamo ad affrontarlo!
Scopri la causa dello stesso!
Hai capito qual è il problema, ora andiamo in profondità e cerchiamo di scoprire tutte le cause dello stesso!
Fai un brainstorming (parolone per dire che puoi buttare giù tutte le idee ed ipotesi relative al tuo problema, anche le più assurde, vai a briglia libera!)
Elenca tutte le possibili cause del problema e poi analizzale ad una ad una, cercando di risolverle tutte tramite una risposta di tipo sì/no.
Vaglia tutte le cause possibili e mantieni solo quelle che hanno fondamento.
Confronta i tuoi problemi con quelli di altri in condizioni simili (se non ha possibili raffronti di persona usa Google..)
Formula più ipotesi e testale una alla volta.
La risoluzione problemi inizia a prendere forma!
Formula delle ipotesi che ti possano avvicinare alla risoluzione dei problemi e per ognuna di esse stabilisci un piano di azione con dei punti di controllo ed un momento di verifica.
Poi, dedicati a fondo al lavoro su quell’ipotesi, solo quella, per tutto il tempo necessario.
Non dedicarti al multitasking, non funziona. Fai solo una cosa e falla bene.
La prima ipotesi non ha funzionato?
Valuta cosa non è andato bene o perché non sei arrivato al risultato; applica se necessario alcune correzioni alle ipotesi rimanenti e poi dedicati alla seconda della lista.
Questo approccio ti porterà a due possibili risultati:
- Risoluzione problema! Yuppie! Potrebbe essere una risoluzione parziale o totale ma sarà comunque tato un bel passo avanti rispetto alla condizione precedente
- Dimostrazione scientifica che il problema non è risolvibile (te lo dico, non succede quasi mai, quindi non ti adagiare troppo presto su questa facile soluzione…) quindi non ha senso continuare a dedicare tempo e sforzo allo stesso.
In sintesi, Problem Solving 101 di Ken Watanabe potrebbe essere sintetizzato in quattro passaggi:
- Scomposizione
- Analisi
- Ipotesi
- Esecuzione
Il famoso metodo scientifico giapponese è tutto qui, semplice e lineare.
Un ulteriore piccola cosa… a volte scegliere tra diverse opzioni sembra impossibile…
Anche qua il metodo giapponese di risoluzione problemi ci viene incontro attraverso un approccio scientifico:
Ipotizziamo che devi scegliere tra due importantissime opzioni fondamentali per il tuo futuro, come ad esempio se mangiare una pizza a pranzo con i colleghi o andare a correre…
Stabilisci dei criteri che vuoi utilizzare per la valutazione oggettiva (ad es: benessere fisico, benessere spirituale, prova costume, fare gruppo etc. etc.).
Stabilisci per ogni criterio un valore di importanza, ad esempio utilizzando un valore numerico che andrà da 1 a 5.
Poi, assegna per ognuna delle due opzioni ad ogni criterio un valore numerico relativo all’importanza che quel punto ha per te.
Fai la somma; ok, quale pizza hai scelto?
Tornando seri; l’approccio giapponese alla risoluzione dei problemi può essere molto utile, vale la pena provarlo.
Anche il libro in sé non è male, se ne hai voglia puoi acquistarlo qui, o leggere l’estratto di Blinkist qui (così ti alleni anche un po’ con l’inglese), ma se non hai voglia di approfondire, ritengo che quanto scritto in queste righe possa già essere sufficiente per implementare questo metodo.
Però sappimi dire com’è andata!
Dai, alla fine hai fatto la combo pizza-birra-dolce o ti sei trattenuto?