É davvero facile dire di essere occupato. Possiamo essere occupati in molteplici attività, impegni e distrazioni, ma queste azioni, ci apportano davvero valore o soddisfano solo la nostra idea di essere impegnati?
La trappola di essere occupato
(Nota, questo post è frutto di un pensiero su un post di Seth Godin).
Se vuoi essere occupato, ti basterà essere aperto a qualsiasi nuova richiesta che ti arriverà. Pronto a reagire ad ogni stimolo esterno ed attratto da qualsiasi novità o opportunità (la shiny object syndrome).
Ma tutto questo impegno, sforzo e dedizione porterà da qualche parte?
Tutti quelli che vogliono essere occupati sono occupati.
Ma non tutti sono produttivi.
Essere occupato vuol semplicemente dire accumulare un compito dopo l’altro, scegliendo, momento, dopo momento cosa fare del tempo che sta arrivando e delle energie rimaste.
Ma tutto questo impegno e dispersione di energie serve a qualcosa? O stiamo “pettinando le bambole”, “facendo ballare le scimmie” o in qualsiasi altro modo si dica da te? (a proposito, come si dice?).
Essere occupato o essere produttivo?
La produttività richiede abilità, tenacia e giudizio. Produttivo significa che hai creato qualcosa di valore.
Dovremmo quindi valutare ogni attività che compiamo o pianifichiamo di compiere secondo criteri oggettivi, analizzando, come se fosse un acquisto, la colonna dei ricavi e quella delle spese (non per forza da valutare in denaro) prima di scegliere la prossima attività a cui ci dedicheremo.
Forse, semplicemente, sarebbe più produttivo o di valore riposarsi invece di fare una determinata attività, non credi?
Sii spietato nella tua selezione, abbandona tutto ciò che in alcun modo non ti porta valore; evita le attività riempitive che fanno tanta scena, ti fanno apparire occupato, ma non ti portano proprio niente.
Esci dalla trappola dell’essere occupato ad ogni costo, riscopri il piacere di annoiarti.
Cosa puoi fare?
Tutto o quasi dipende da te e dal tuo giudizio, tra le cose che puoi fare ci potrebbe essere:
- imparare a dire di no
- avere goals granitici e non farsi distrarre da ogni possibile occasione che passa
- considerare ogni azione e “lavoro” in un ottica di risultato a lungo periodo (tra un anno/ 5 anni, cosa mi porterà questa azione?)
- privilegiare la felicità del lungo periodo al piacere immediato ma effimero
- comprendere ed accettare che se vuoi crescere dovrai faticare (non solo in senso fisico)