Spesso chiediamo o riceviamo un feedback sul lavoro, su una nostra abilità o su una nostra competenza. Una valutazione dall’esterno che può essere davvero importante, ma che potrebbe essere anche deleteria per la nostra autostima e convinzione.
In questo breve articolo vedremo come chiedere un feedback, quali feedback possiamo considerare davvero utili e quali no e soprattutto come gestirli.
Innanzitutto, a chi dovresti chiedere un feedback sul lavoro?
La persona o le persone a cui chiedi un feedback dovrebbero essere credibili, ben informate, pertinenti ed aggiornate. Questo perché non sarebbe molto utile chiedere un feedback a qualcuno quando non abbiamo contatti con quella persona da mesi. Allo stesso tempo, chiedere un feedback a qualcuno del reparto spedizioni non sarà molto utile se il tuo goal è quello di avere un opinione sulle tue capacità comunicative e di cold calling.
Allo stesso modo, chiedere un feedback sulle tue performance a qualcuno che non aggiornato sul tuo lavoro o sulle tue attività non servirà ad ottenere informazioni pertinenti.
Chiedi feedback alle persone che sai che tengono a te e vogliono aiutarti a crescere e svilupparti. Persone che hanno avuto ampie opportunità di “vederti in azione” e di cui tu ti fidi ed a cui porti rispetto.
E se invece il feedback sul lavoro lo ricevi?
In questo caso non potrai far finta di niente, ma i criteri sopra elencati ti permetteranno di stabilire che peso dare allo stesso.
Ora che hai ottenuto il tuo feedback, come gestirlo?
Ispirati dalla matrice di Eisenhower, anche per il feedback possiamo procedere ad una versione in quattro quadranti. Anche qua ce ne sarà uno “bello”, uno che possiamo considerare da “cestino dei rifiuti” e due da valutare caso per caso.
Ecco i quattro quadranti in cui deve finire ogni feedback sul lavoro e la sua relativa gestione.
Sugli assi dei quattro quadranti andremo a mettere da una parte l’andamento del feedback stesso che potrà andare da negativo a positivo. Dall’altra l’accuratezza e precisione del feedback, da un ininfluente inaccurato a un interessante e pertinente accurato.
Eccoli:
FESTA!
il feedback ricevuto è positivo ed accurato. Proviene da una persona che è stata in contatto con noi e con il nostro lavoro e quindi può essere considerato pertinente. In questo caso ringrazia e non aver paura di celebrare questo momento, eventualmente facendo anche “la ruota come un pavone”. Non è questione di essere “smargiassi” ma quando si fa un bel lavoro e lo stesso viene apprezzato è tempo di celebrare senza falsa modestia.
TEMPO DI METTERSI AL LAVORO
Il feedback che ti è arrivato è accurato, visto che proviene da una persona che sa quello che dice e cosa hai fatto. Purtroppo è negativo. Non è tuttavia tempo di disperarsi, ma di usare il feedback stesso come una leva, al fine di usare come spinta propulsiva per il cambiamento. Hai la fortuna di avere un giudizio preciso, quindi, “rimboccati le maniche” ed agisci.
Ci sarà tempo per spostarlo nel quadrante superiore.
1 MINUTO DI GIOIA E POI RESET
Certo, il feedback che hai ricevuto è positivo e quanto scritto è pura gioia. Peccatoi che non è pertinente o proviene da una persona che non si può considerare come “referente”. Oppure è inaccurato e sui generis, quindi, ancora una volta non serve a niente. Leggilo, goditelo un secondo ma poi archivialo e dimenticalo.
CESTINO DELLA SPAZZATURA
Il feedback è negativo ed inaccurato. Arriva da una persona che non ha le competenze ed i dati o valutazioni per giudicarti. Può essere frutto di un momento di frustrazione, una cattiveria gratuita o chissa cosa, ma quello che dovrai fare tu è molto semplice.
Prendilo e cestinalo, non dedicare nemmeno un attimo allo stesso. Non ti far venire il mal di stomaco ne spreca un secondo per cercare di capire o interpretare.
Il cestino è la sua destinazione.
Feedback sul lavoro
Potente mezzo per la tua autostima o per il tuo processo di miglioramento, il feedback sul lavoro è un arma a doppio taglio, che va usato con accortezza. Cioccolatino, pungolo o carta straccia, scopri cos’è davvero il feedback che hai ricevuto e gestiscilo nella maniera più appropriata.