Procrastinare è un’azione che capita più o meno giornalmente ad ognuno di noi.
Scegliamo di procrastinare per noia, paura di affrontare un compito, ansietà o per molti altri motivi che fanno da “gancio” all’atto di procrastinare.
Eppure, quando non lo facciamo e lavoriamo sui nostri obiettivi ci sentiamo felici e soddisfatti, mentre la procrastinazione non ci lascia alcun valore aggiunto.
Come si può quindi cercare di aumentare i momenti produttivi a discapito della procrastinazione?
Non illudetevi che le cose importanti possano essere rimandate fino a domani; i casi sono due: o possono essere rimandate per sempre o devono essere fatte ora.
(Mignon McLaughlin)
Partiamo dalle basi, cosa significa “procrastinare”?
La procrastinazione è l’atto di ritardare o posticipare un’attività o una serie di compiti. Quindi, sia che ti riferisca ad esso come procrastinazione o akrasia o qualcos’altro, è la forza che ti impedisce di seguire ciò che hai deciso di fare.
Akrasia è lo stato di agire contro il tuo miglior giudizio, termine sviluppato dai filosofi greci Socrate ed Aristotele (sì, non parliamo di un problema riservato solo a noi “moderni”).
Perché procrastiniamo?
Perché molto spesso tendiamo a preferire un momento di piacere immediato (cazzeggiare altri 5 minuti, un altro video su Youtube, un lavoro facile facile) al posto di un obiettivo futuro (che potrebbe e dovrebbe aumentare la tua felicità). Se il “te” presente non ha abbastanza forza di volontà per accrescere il “te” futuro, il “te” presente cadrà nella trappola della procrastinazione.
Questo confronto continuo avviene in ogni ambito della vita, dallo studio (studio o passo il tempo su Facebook?) alla dieta (in forma per quest’estate o una barretta di cioccolato ora?), al tuo esercizio fisico (relax sul divano o corsa sotto il sole?).
Come smettere di procrastinare?
Ci sono molte strategie che puoi utilizzare per smettere di procrastinare, qua sotto trovi le mie 4 preferite:
Strategia 1: cerca di avvicinare i benefici della tua azione a lungo termine.
Pensare molto avanti nel futuro può essere difficile, complicato e decisamente poco soddisfacente. Cerca un modo per rendere più immediati i benefici delle tue scelte ed evitare la procrastinazione sarà molto più semplice. Esiste un sistema per aiutarti in questa strategia, noto come “raggruppamento di tentazioni”.
Il raggruppamento di tentazioni è un concetto che è emerso dalla ricerca di economia comportamentale condotta da Katy Milkman dell’Università della Pennsylvania.
Consiste semplicemente nel fare una determinata azione che ti piace, mentre fai uno dei compiti che normalmente procrastineresti.
Un esempio? Ti piace ascoltare qualche podcast o artista musicale? Perfetto, ascoltalo solo mentre fai sport, corri, pulisci la casa (o qualsiasi altra attività fisica che vorresti procrastinare). Altro esempio? devi stirare, riorganizzare documenti o fare qualche altro lavoro “fisico”? Pianificalo quando c’è il tuo programma televisivo preferito, se salti uno, dovrai saltare anche l’altro…
La formula diventerebbe quindi: Fai [qualcosa che ti piace] solo mentre stai facendo [quello che vorresti procrastinare].
Strategia 2: se non puoi premiarti, spaventati! Rendi le conseguenze del procrastinare più immediate.
Se non puoi o vuoi unire un’azione bella ad una “di procrastinazione” potresti cercare un sistema per peggiorare le conseguenze della procrastinazione.
Non andare a correre una volta o mangiare una scatola di cioccolatini non porta normalmente a conseguenze immediate, quindi la tua inazione, nel breve periodo non porterà a conseguenze immediate, ecco perché dovresti cercare conseguenze più immediate. Potresti ad esempio provare con la tecnica dello “sputtanamento” ossia, proclamare pubblicamente il tuo obiettivo, in modo da risentirne “sulla tua pelle” nell’immediato nel caso tu non rispetti l’impegno.
Ad esempio, potresti organizzarti per fare sport con qualcuno; in questo modo, non salterai il tuo appuntamento e se lo farai avrai immediatamente un “dolore” dato dalla brutta figura e dalle scuse che dovrai trovare. Altrimenti puoi benissimo, se riesci ad essere onesto con te stesso, stabilire un sistema di punizioni (monetarie o come perdita di cose che ti piacciono) se non esegui l’azione che ti eri ripromesso.
Strategia 3: dai una mano al tuo “io futuro” agevolandogli il percorso
Questa azione, chiamata normalmente “dispositivo di impegno” in ambito psicologico, consiste semplicemente nell’aiutarti a smettere di procrastinare “gestendo” in anticipo le tue future azioni.
In soldoni: quando vai a fare la spesa non comprare cibi non salutari, gli stessi non saranno presenti nella tua dispensa, ed il tuo “io futuro” non verrà indotto in tentazione. Altro esempio? Vuoi evitare di procrastinare navigando sui social media? Rimuovi notifiche ed eventualmente anche le app sul tuo telefono, in questo modo diventerà più difficile e meno immediato ricadere nella cattiva abitudine.
Se ci pensi, esiste praticamente un “dispositivo d’impegno” per ciascuna delle tua cattive abitudini o azioni che intraprendi quando vuoi procrastinare.
Strategia 4: rendi l’attività più semplice da realizzare
La procrastinazione è un po’ come l’attrito in una parte in movimento. Fortissimo in partenza, quasi nullo e facilmente controllabile quando il motore è avviato.
Ecco perché potresti pensare a facilitare il tuo avvio; per rimanere in ambito “auto e motori” diventerebbe un po’ come partire in discesa.
Per fare ciò, semplicemente definisci nella tua lista di cose da fare alcuni obiettivi non troppo complicati e di rapida effettuazione. Compiere e concludere quelli, sarà come far partire una palla di neve dalla cima della montagna, avrai spinta per completare tutti gli altri, anche gli obiettivi più difficili e complicati, in scioltezza.
Anche per questa strategia esiste una regola che afferma: “Quando inizi una nuova abitudine, dovrebbero essere necessari meno di due minuti per compierla”.
Se non hai alcuna attività da 2 minuti prova a scomporre le attività più grandi. Chiunque si rifugerebbe nella procrastinazione, se aprendo la sua to-do-list si trovasse davanti un compito denominato “Scrivi il libro”. Ma se invece l’obiettivo fosse: scrivi una pagina; scrivi 300 parole, prepara l’indice, o qualsiasi altro pezzo di un progetto molto più grande diventerebbe davvero molto più facile il completamento dello stesso.
Rendere i compiti più piccoli e più realizzabili è molto importante, principalmente per queste ragioni;
- Completare un compito, ti aiuta a sentirti meglio, influendo sulla qualità e capacità di realizzazione di tutti gli altri.
- Farlo velocemente ti “metterà” nel mind-set giusto, permettendoti di avere una giornata produttiva
- Compito dopo compito ti troverai davanti, quasi senza nemmeno accorgertene il compito completato nella sua interezza.
Tutto il resto dipende da te; ma se consoci qualche altra strategia che potrebbe fare per noi fammelo sapere e con immenso piacere la condividerò con tutti.
Buon lavoro!