How to talk to anyone punta a risolvere uno dei problemi che ci angustia di più in ambito comunicativo.
Non vorrai per caso sprecare il tuo tempo e le possibilità che ti si prospettano quando partecipi ad un evento, facendo solamente da tappezzeria?
Non possiamo ne vogliamo sprecare occasioni preziose, sia che le stesse avvengano in ambito professionale, personale e perché no amoroso, e chi ci potrebbe consigliare meglio in questi ambiti se non Miss Leis Lowndes?
L’autrice di How to talk to anyone, Leil Lowndes si è trasformata da timida insegnante di scuola in assistente di volo, attrice, direttore di crociera, e in seguito anche allenatrice, conduttrice di talk show e speaker anche grazie alle sue abilità comunicative e di interazione con gli altri.
How To Talk To Anyone è uno dei suoi numerosi libri sulla comunicazione, una raccolta di suggerimenti utili per aiutarti a padroneggiare l’arte della comunicazione umana, lasciare grandi impressioni e far sentire le persone a proprio agio intorno a te in ogni ambito della tua vita.
Quando agisci come se ti piacesse qualcuno, è il momento in cui realmente quel qualcuno inizia a piacerti.
Leil Lowndes
Questo libricino raccoglie molti suggerimenti per aiutarci ad integrarci con persone diverse, al fine di allargare le nostre conoscenze ed amicizie.
Non vorrai per caso passare anche il prossimo evento rimpinzandoti al buffet e “concentrando” tutta la tua attenzione sul cellulare come un diciottenne che ha appena scoperto Tinder, vero? 😉
Dalla lettura di How to talk to anyone mi sono rimasti in particolare tre concetti:
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Il primo approccio, se ben fatto apre le porte alla conversazione
Non sarai uno di quelle persone che preferirebbe farsi infilare gli aghi sotto le unghie (sadico 😉 ) piuttosto che approcciare a freddo qualcuno?
Eppure questi pochi secondi di sofferenza possono portarci ad ottenere grandi risultati ed ad un percorso in discesa, non pensi che valga la pena di fare un piccolo sforzo? (e te lo dico da timido sfuggente, ne vale la pena).
Eppure esiste un sistema per alleggerire lo sforzo iniziale; è veramente semplice se ci pensi…
Devi solo trovare una persona o qualche dettaglio che faccia da ponte tra te ed il tuo bersaglio!
Come puoi fare?
Se sei ad un evento chiedi ad uno degli organizzatori di presentarti; questo trait d’union tra te ed il tuo interlocutore ti permetterà di saltare a piè pari la penosa e sfuggente parte introduttiva.
Non puoi/vuoi farti accompagnare? Fatti almeno dare qualche dettaglio, qualche particolare che possa fare da punto comune tra di voi ed agevolarti nel difficile inizio di conversazione.
O in maniera più semplice, senza però risultare invasivo, aggregati ad una conversazione in corso ed aspetta il momento giusto per partecipare attivamente alla stessa.
Ma soprattutto mostrati aperto, sorridi, annuisci, saluta; i musoni e gli incazzati arrabbiati non piacciono a nessuno.
Nota a margine: se sei tu l’ospitante o l’anello di congiunzione non lesinare le tue funzioni di collante!
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Due modi potenti ma semplici per formare una connessione
La seconda lezione di “How to talk to anyone” è così semplice da sembrare ovvia.
Rimani sul pezzo, fai interventi ed osservazioni sensate e convinci il tuo interlocutore che su molti argomenti la pensate allo stesso modo.
Però non sei il suo clone, quindi puoi avere argomenti in cui sarai in disaccordo, ma cerca di avere molti argomenti in comune.
(Ho aggiunto io questa postilla, gli interlocutori che non hanno mai un opinione non mi piacciono; te ne aggiungo un’altra, probabilmente meglio lasciar stare calcio e politica se non vuoi iniziare una discussione senza fine ;-)).
C’è invece qualcosa in cui puoi essere un po’ un clone del tuo interlocutore.
Negli atteggiamenti, pose e movimenti!
Tendiamo a trovarci bene con chi ha atteggiamenti e pose simili alle nostre, quindi cerchiamo sempre di replicare quanto fa il nostro interlocutore (movimenti, gesti, distanza etc.) anche in questo caso senza esagerare….
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Ok a lodi e complimenti ma commisurati a quanto conosci il tuo interlocutore
Terza lezione imparata da “How to talk to anyone”?
Va bene fare i complimenti a qualcuno per andarci d’accordo e collegarsi velocemente, ma non esagerare.
In questo Leil Lowndes ci viene incontro con una regola generale:
Più conosci e apprezzi qualcuno, più dettagliatamente e frequentemente puoi dirglielo.
Dovresti quindi commisurare la quantità e profondità dei tuoi commenti in base a quanto conosci il tuo interlocutore.
Se l’altra persona è qualcuno che conosci da poco complimentati ma in maniera indiretta, magari chiedendogli semplicemente come hanno fatto a portare a termine il compito completato.
Si tratta invece di una persona che conosci di più come un amico?
In questo caso via libera ai complimenti ed alle congratulazioni dirette, cercando di usare entrambi quando realmente serve, per eventi e compiti importanti.
Se invece si tratta di un familiare o una persona speciale?
Via libera ai complimenti, concentrandoli sulle aree del loro carattere ed atteggiamento per te migliori e lodevoli, chiudendo un occhio per tutte le altre…
In sintesi, cosa penso di “How to talk to anyone”
È un libro che si legge bene, scorrevole e pieno di piccoli trucchi testabili anche nell’immediato.
L’importante è non farsi prendere la mano, applicando tutto nello stesso momento; non ci si sentirebbe a proprio agio e si apparirebbe un po’ falsi con il risultato di mollare il libro senza avre testato ed applicato niente.
Come tutto, anche le indicazioni di questo libro vanno prese pian piano, alcune le scarteremo subito, su altre ci ragioneremo per adattarle al nostro caso specifico poi pian piano, giorno dopo giorno, inizieremo ad applicarne qualcuna, per un tempo tale da comprovare l’effettiva bontà della stessa per il nostro caso specifico.
Secondo me è un libro che vale la pena leggere; non costa nemmeno tanto ed è disponibile anche in versione e-book.
Se lo hai già letto ti va di raccontare cosa ne pensi?
Se invece lo devi ancora leggere, dimmi una cosa, la mia recensione te lo ha reso un po’ più interessante?