Cambiamento, preparazione allo stesso

Cambiamento? Certo, ma se vuoi che sia effettivo, prima fai spazio!

Ci sono periodi dell’anno che da sempre sono forieri di un’idea e volontà di cambiamento.

L’inizio dell’anno, il ritorno alle attività lavorative dopo le vacanze di agosto, l’inizio della bella stagione (e la successiva prova costume) e qualsiasi periodo in cui qualcosa finisce ed inizia una nuova fase.

Hai forse pensato Coronavirus e fase 2 o fase 3?

Anch’io! 😉

PS: ricordati sempre che non esiste una data o periodo ideale per il cambiamento, anche perché il giorno ideale, perfetto, non arriverà mai!

 

Ma cosa implica un cambiamento?

Un cambiamento è un periodo (o quantomeno un’idea di…) in cui avviamo nuovi progetti, aggiungiamo nuove abitudini e ci poniamo nuovi obiettivi (o almeno ci proviamo).

Tutto molto bello, ma c’è un problema, anzi due: si chiamano tempo ed energia.

Tempo ed energia (la tua, non quella fornita dall’Enel) sono due prodotti “finiti”.

Ne hai una certa quantità, ma non puoi averne di più.

Questa è la ragione per cui molto spesso il cambiamento che vuoi apportare non “attecchisce”; hai semplicemente buttato nuovi compiti ed abitudini in un calendario e programma che era già pieno di suo.

 

Collasso del cambiamento.

Questo porta, in tempi molto rapidi ad un collasso e ad un ritorno alle vecchie abitudini, rimandando il cambiamento a quando si avrà più tempo o più energia.

Successivamente, tornerà la voglia di migliorarsi e crescere, la voglia di cambiamento e così via, in un anello che si ripete sempre uguale, come una pista di un campo di atletica.

Cambiamento, preparazione allo stesso
Qualcosa deve cambiare, ecco perché dobbiamo abbracciare il cambiamento.

 

 

Se vuoi un cambiamento efficace devi togliere prima di aggiungere.

Come per un contenitore o una scatola, prima di aggiungere nuove cose dovrai fare dello spazio.

Lo spazio si ottiene semplicemente togliendo tutto ciò che è superfluo.

 

Così come dovresti fare con il tuo spazio fisico (vedi anche il feng shui o le opere di Marie Kondo) stessa pulizia dovresti compiere anche nella tua mente, nei tuoi progetti e nelle tue abitudini.

Riduci, semplifica, elimina.

Mantieni l’essenziale, ciò che ti serve davvero.

 

LESS IS MORE.

 

Ma come si fa la pulizia pre cambiamento?

Qual è la regola per ridurre e semplificare avendo la certezza di non “buttare” ciò che davvero serve (nella tua mente come nel tuo armadio)?

Un approccio interessante e molto semplice da implementare è quello che ho trovato in “Dritto al sodo” di Greg McKeown.

L’autore in questa opera tratteggia una regola semplice ma molto efficace; la chiama la regola del 90%.

 

La regola del 90% per la pulizia prima del cambiamento.

L’applicazione della regola è davvero semplice; per ogni ambito della nostra vita (progetti in corso, abitudini, progetti, passioni, hobby, oggetti fisici etc), la domanda da porsi è sempre la stessa:

 

Quanto sono sicuro di voler mantenere questa ___________ da 0 a 100?

Sii realista ed assegna un numero o una percentuale ad ognuna di queste “cose”.

 

Fatto? Ora arriva la parte difficile…

Per ogni “cosa” per cui hai assegnato un valore inferiore al 90% procedi all’eliminazione!

Sii spietato! Dovrai trattare allo stesso modo “la cosa” che avrà ottenuto un misero 1% come quella che invece è arrivata vicino all’arrivo! (sì, anche quella all’89%!)

Non aver paura di eliminare quelle cose per cui in passato hai pensato “magari un giorno tornerà buona”, “la tengo non si sa mai” “la tengo per quando avrò tempo” etc.

Se si tratta di un bene fisico e non vuoi sentirti troppo in colpa puoi derogare leggermente alla regola applicando questi due sotto-livelli (tanto McKeown non ci legge, tranquillo).

  • Metti il bene fisico in una scatola in cantina, garage o in un altro ambiente che non frequenti, scrivici sopra una data e poi, se dopo un anno non hai mai aperto la scatola passa alla fase 2.
  • Siamo contrari allo spreco a prescindere, quindi ricicla tutto, vendendolo su Ebay o Subito o donandolo alla Caritas o a qualche associazione locale.

Se invece si tratta di un progetto, un’abitudine o qualcos’altro di “immateriale” cestinalo senza pietà!

 

Alleggerisciti, crea spazio e solo allora riempilo con le nuove abitudini, per un cambiamento che non naufraghi in pochi giorni ma sia persistente e duraturo!

 

Buona cernita!

 

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