La crescita personale è un tema fondamentale per il proprio benessere, sia dal punto di vista finanziario, sia da quello della salute, del lavoro e delle proprie passioni.

Essere produttivi significa infatti poter determinare, anche se non totalmente, il proprio futuro, al fine di essere almeno in parte gli artefici del nostro destino.

 

Come molte delle teorie e dei modelli emergenti, anche la crescita personale è spesso inflazionata da teorie, esagerazioni e concetti amplificati, irrealistici o semplicemente non pertinenti per la realtà italiana.

 

Sono i falsi miti della crescita personale, già visti, ed in parte smontati nel post precedente.

 

Dopo i 4 miti della scorsa volta, quali sono i miti che smonteremo oggi?

Nota: questo potrebbe sembrare un articolo un po’ controcorrente, che va in contrapposizione con altri concetti di crescita personale già esposti anche in questo blog, ma non è così, è semplicemente una visione da un altro punto di vista.

La stessa ricetta, lo stesso metodo potrebbe non essere ottimale per tutti e cercare di adeguarsi a dettami che vanno per la maggiore potrebbe non essere il metodo migliore per noi stessi per ottenere i risultati desiderati.

 

Ecco le teorie riguardo alla crescita personale che analizzeremo in questo post:

 

  • Buttati immediatamente nel lavoro, completerai più cose.

 

Alcuni guru ritengono che sia più conveniente buttarsi a testa bassa nel lavoro piuttosto che pianificarlo, al fin di ottenere un risultato maggiore.

È una teoria non necessariamente falsa, perché in alcuni ambiti potrebbe funzionare, ma probabilmente solo perché la pianificazione e suddivisione dei compiti è stata fatta a monte.

A mio parere non è un granché in tutti gli altri casi, perché lavorare senza un piano, una scaletta o uno straccio di dea preventiva ci rende troppo propensi ad errori, deviazioni e perdite di tempo.

Ritengo che un approccio maggiormente produttivo potrebbe essere quello di identificare giorno per giorno quali sono i compiti chiave e definirli/ suddividerli in modo che gli stessi vengano eseguiti nella giornata; potrebbe essere vista come una perdita di tempo questa preparazione, ma ritengo che con un po’ di esperienza e pratica, il tempo e lo sforzo “sprecato” in questa pre-attività, ci torni indietro con gli interessi durante lo svolgimento dei compiti veri e propri.

  • Devi continuare a lavorare fino a quando non avrai terminato il compito.

 

Teoricamente è corretto, perché iniziare un progetto se non lo puoi terminare?

In pratica non lo è per molti dei progetti pianificati, in quanto gli stessi sono tipicamente abbastanza lunghi ed articolati e richiedono spesso ore per essere svolti.

Inoltre focalizzarsi su qualcos’altro, lavorativo o meno è spesso il modo migliore per farci trovare una soluzione (la migliore o quantomeno un alternativa) al quesito che ci assillava nello svolgimento del compito che avremmo dovuto terminare.

 

  • Fare multitasking è efficiente

 

Non sto neanche a commentarlo; ci sono fior fior di studi che dimostrano il contrario e penso che chiunque lo possa comprovare su se stesso in pochissimo tempo.

Siamo monotaskers, è ufficiale e conclamato, inutile cercare di pensarla in maniera diversa…

crescita personale e miti, ad esempio il multitasking
Ecco uno dei miti della crescita personale

 

  • I premi aumentano la produttività

 

Non è una vera e propria leggenda o falsità ma è sicuramente qualcosa che può funzionare solo per il breve periodo e sicuramente non per la crescita personale.

Può essere uno stimolo nella realizzazione di un attività perlopiù manuale e ripetitiva ma, nel momento in cui il premio sarà stato erogato (di qualsiasi tipo, monetario, temporale o fisico) ci sarà un appiattimento della prestazione che spesso andrà addirittura a bilanciare il picco positivo antecedente.

A me piacciono i premi e gli obiettivi, ma gli stessi devono essere integrati in una sana e ben definita strategia di crescita; non essere una cosa una tantum.

 

  • Le tecniche di produttività risolveranno tutti i problemi di crescita personale

 

Tutte le tecniche possono essere funzionali per la nostra crescita personale.

La tecnica da sola però non può fare niente.

Ad esempio, io sono un runner dilettante (così posso mangiare di più a tavola, non ho secondi fini…), però quando ho iniziato a correre non mi sono preoccupato della tecnica relativa a come tenere le braccia per correre più veloce o come appoggiare il piede per correre meglio o alla tecnica usata da XXXX per correre facendo meno fatica.

Ho semplicemente iniziato; le tecniche saranno il secondo passo, colore che mi aiuteranno a passare di livello.

Altrimenti, avrei passato mesi a leggere libri sulle tecniche migliori, senza mai infilare le scarpette e “sputare i polmoni” in quel primo chilometro di molti…

Quindi, mettici del tuo, di prima persona e se vuoi dai un occhiata alle migliori tecniche di crescita personale mentre stai già sgobbando; guardale, decidi se c’è qualcosa nelle stesse che possono fare per te nella tua condizione attuale e poi prova ad applicarle sul tuo caso specifico.

Se deciderai di farlo, ricordati che dovrai applicarle per un certo periodo per scoprire se veramente funzionano; solo a quel punto decidi se integrarlo o meno nel tuo metodo di lavoro e metterle nella tua cassetta degli attrezzi.

 

Bene, direi che è tutto, dopo i 4 miti della produttività personale, qua avete scoperto le 5 “leggende” della crescita personale, c’è qualche altra teoria che vi viene in mete che potremmo analizzare ed eventualmente provare a scomporre?

 

 

 

Una risposta a “Crescita personale: teorie ed esagerazioni”

  1. […] ciò che porta ad un miglioramento nei campi della comunicazione, della conoscenza e della crescita personale va infatti a influire sia nei nostri obiettivi personali, sia in quelli […]

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