È la causa della mancata realizzazione delle nostre idee, colei che ci fa preferire un ora a guardare gli ultimi aggiornamenti sui social ad un compito più produttivo e soddisfacente nel lungo periodo, parliamo di procrastinazione.
Cos’è la procrastinazione
Procrastinare significa semplicemente perdere tempo in attività poco produttive, se non inutili, al solo scopo di evitare di fare qualcosa di più importante.
La procrastinazione può colpire chiunque, dallo studente che sta preparando gli esami al dipendente che invece che terminare le proprie incombenze o consegnare il lavoro si dedica ad ulteriori ricerche, abbellimenti o altre “perdite di tempo” non necessarie e non richieste.
La procrastinazione può infatti essere di due tipologie, spesso mescolate tra di loro o addirittura in sovrapposizione.
Procrastinazione del cazzeggiatore
Lo spiega benissimo il titolo, sono tutte quelle perdite di tempo, non necessarie e non utili che non apportano niente al procrastinatore, se non la felicità e soddisfazione momentanea di vedere gli aggiornamenti del proprio feed Facebook (almeno guarda quello di UnMillimetro!), le ultime news sul proprio team calcistico (anche e soprattutto lontano dalle partite).
Attività facilmente fruibili, che si possono effettuare nello stesso luogo e spesso con lo stesso oggetto usato per lavorare/studiare e che ci portano a sprecare tempo e concentrazione.
La procrastinazione del perfezionista
Niente contro la volontà di realizzare progetti ben curati e fatti bene, ma a volte, lo sforzo ed il tempo dedicato per l’ultimazione, l’abbellimento del prodotto stesso è inutile se non deleteria.
Questa procrastinazione è causata da una paura della consegna e da un insieme di “paura del giudizio” unito al “dopo mi toccherà fare qualcos’altro”.
Come usciamo dalla procrastinazione
Spesso l’unico sistema per farci lavorare correttamente è quello della “coercizione”.
Tranquillo, nessuna catena alla scrivania, ma semplicemente un’esigenza ed urgenza di terminare il lavoro data da una data di scadenza tassativa, non prorogabile, che ci obbliga a metterci lì, a fare fisicamente il lavoro e soprattutto a terminarlo!
Ma non c’è altro modo di uscire dal “tunnel della procrastinazione”?
Le abbiamo provate tutte, dall’ app per la gestione degli impegni (io uso Todoist) all’ attuazione di tecniche specifiche (tecnica Pomodoro), non che queste soluzioni non aiutino, ma spesso, sono solo un palliativo, visto che la nostra procrastinazione non deriva (almeno, non totalmente) da una errata gestione del tempo, ma proprio da una gestione delle emozioni.
Questo spiega anche perché quando siamo alle strette diventa facile rimanere concentrati e completare il compito.
Risolvere la procrastinazione tramite la gestione delle emozioni.
Studi dimostrano che le emozioni negative, come la noia, la frustrazione e il risentimento, ci fanno procrastinare, quindi dovremmo cercare di essere sempre emozionalmente felici e positivi.
Come risolvere il problema della procrastinazione?
La soluzione è quella di trasformare i propri sentimenti negativi in emozioni positive, al fine di smettere di “resistere” al lavoro ed abbracciarlo al fine di completarlo ed eseguirlo.
“Ci sono così tante possibilità là fuori. Lavorando su questo compito, mi avvicino al farle succedere a me. “
Con una semplice abitudine mentale, da eseguire ad ogni necessità, è possibile trasformare sentimenti negativi in emozioni positive, al fine di essere più “aperti” e propensi verso il lavoro.
Come abbandonare quindi a sé stessa la procrastinazione?
Tramite tre semplici fasi:
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ELENCA I TUOI SUCCESSI
Sai quella sensazione orgogliosa, eccitante e liberatoria che provi quando hai raggiunto qualcosa? Per cambiare il tuo dialogo personale, tieni a mente i tuoi successi (e la sensazione che li accompagna).
Effettua un rapido check-in mentale ogni mattina pensando a uno dei tuoi successi, che sia recente o meno.
Con l’aiuto di questo esercizio, inizi la giornata con l’emozione giusta e i tuoi compiti ti sembreranno molto più facili da realizzare.
Ad esempio, mi ricorderò regolarmente di piccoli e grandi successi, un compito impegnativo che ho svolto di recente, un contratto firmato con un cliente o un compito che ho finalmente chiuso con successo.
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RENDI LA GRATITUDINE UN’ABITUDINE
Cambiare il modo in cui ti senti sul tuo lavoro comporta un po ‘di pratica.
Ecco perché un diario di gratitudine potrebbe essere una buona aggiunta alla tua nuova abitudine mentale.
Dopotutto, la ricerca mostra che la gratitudine è collegata a una maggiore felicità .
Usa alcuni minuti ogni giorno per scrivere o pensare a tre cose specifiche per cui sei grato nella tua vita. E ogni volta che ti senti giù o annoiato, ricordati di quanto cose hai per cui puoi/devi essere grato.
Questa abitudine rende il lavoro molto più appagante, il che aiuta a tenere a bada la procrastinazione.
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CAMBIA IL MODO IN CUI PARLI CON TE STESSO
Infine, per cambiare il modo in cui pensi ai tuoi compiti, devi cambiare il modo in cui parli con te stesso.
Pensaci: ti aspetteresti che gli altri eseguano un compito se ricordi costantemente loro di quanto poca fiducia hai in loro? Probabilmente no.
Parla con te stesso come faresti con le persone intorno a te. Questo è l’unico modo in cui puoi veramente cambiare i tuoi pensieri, la tua fiducia e il modo in cui ti senti sul tuo lavoro.
Se ti accorgi che ti stai “sgridando” e “punendo” per essere caduto ancora nella trappola della procrastinazione, dì a te stesso: “Sono grande in quello che faccio, ma ho fatto un errore. Eseguirò il mio prossimo compito perché mi piace il mio lavoro e questo compito mi aiuterà a raggiungere il mio obiettivo. ”
L’uso di questa abitudine mentale può sembrare semplice, ma richiede pratica.
Ricablando i tuoi pensieri e concentrandoti sui lati positivi del tuo lavoro, puoi superare la procrastinazione, fare di più e raggiungere i tuoi obiettivi.
Inoltre, ti godrai l’esperienza che porta al risultato molto di più.
E tu come gestisci la procrastinazione?
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Una risposta a “Procrastinazione: come abbatterla tramite una semplice abitudine mentale!”
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