Forse non l’hai mai usata, magari non fa per te, ma la tecnica “crea un nemico” in alcune situazioni può davvero rivelarsi vincente per portare al massimo la tua produttività.
Ne abbiamo già parlato in passato, molti aspetti del nostro lavoro vengono gestiti e guidati, inconsciamente, dal cervello rettiliano.
É questa parte, la più antica del nostro cervello che ci aiuta a sopravvivere e quella che capisce al meglio il concetto di protezione, “combatti o scappa” e del nemico.
Quindi, se per una volta vuoi sfruttare davvero il cervello rettiliano crea un nemico!
Crea un nemico, il capro espiatorio
Il capro espiatorio è uno dei sistemi più utilizzati da alcuni autori americani per battezzare il loro nemico e poterlo così combattere.
Ad esempio, lo scrittore [amazon_textlink asin=’1936891026′ text=’Steven Pressfield in The War of Art’ template=’ProductLink’ store=’mondodecalebl-21′ marketplace=’IT’ link_id=’8ec1f22a-5ecd-40d1-a7c7-4e23b899dcd9′], usa un’entità che chiama “Resistenza” per descrivere la forza che cospira contro la sua produzione creativa.
“La maggior parte di noi ha due vite, la vita che viviamo e la vita non vissuta veramente. Quello che le separa è Resistenza”.
“In tutto il suo libro Pressfield ricorda ai lettori,” La resistenza è sempre la trama contro di te. ”
Anche la famosa autrice [amazon_textlink asin=’B00Z6MYV02′ text=’Jane Mc Gonigal ‘ template=’ProductLink’ store=’mondodecalebl-21′ marketplace=’IT’ link_id=’1c214401-b8ad-4e5f-ae52-5d4492d0ab3b’]combatte ogni giorno con i due cattivi descritti nel suo libro; lei incolpa due cattivi di nome “Mrs. Volcano “e” Snuff the Tragic Dragon “quando perde la pazienza con i suoi figli o prova autocommiserazione.
Entrambi sanno ovviamente che questi “nemici” non esistono realmente, ma anche solo da entità immaginarie sono perfette per essere combattere e possibilmente sconfitte.
Crea un nemico, tratteggiamolo insieme.
Perché il nostro nemico funzioni bene lo stesso non deve essere troppo specifico; deve essere un nemico un pò sui generis, che copre alcuni aspetti negativi e li padroneggia tutti.
Procrastinazione, cattive abitudini, tutto quello che viene in mente è l’azione del nemico!
Quindi, partendo da una breve introspezione, si può assegnare al nemico stesso tutte queste colpe, in modo da avere un qualcuno o qualcosa contro cui combattere e su cui sfogare tutta la nostra rabbia.
Il nostro nemico immaginario, che potrebbe avere anche un “nome” diventerà la causa di tutti i nostri problemi e mancanze.
In questo modo potrebbe essere più facile sentirsi meno colpevoli per una ricaduta ed una mancanza, trovando un colpevole esterno invece dell’autocommiserazione interna.
Crea un nemico e combattilo.
Il nemico o capro espiatorio può sfruttare i nostri istinti per resistere alle minacce alla nostra libertà e autonomia.
Questo è un fenomeno che gli psicologi chiamano “reattanza”.
Ad esempio, quando il tuo capo ti controlla e ti dice cosa fare in modo paternalistico, hai due opzioni: puoi sentirti inadeguato o decidere di fare il contrario, passare questo attacco al tuo capro espiatorio e così lavorare meglio, senza sentirsi il destinatario finale della colpa, ma avendo a tua volta un nemico da combattere.
É una tecnica che potrebbe non funzionare per tutti, forse solo per le persone più “visive” le quali riescono ad immaginare un competitor ed a tenerlo in gioco per tutta la durata della competizione.
A mio parere è una tecnica che vale la pena provare, soprattutto per le persone molto competitive potrebbe davvero rappresentare una svolta.
Creare un nemico è una tecnica utilizzata anche a fini “pubblicità progresso”.
La reattanza è stata utilizzata con successo negli sforzi per la salute pubblica, come la campagna antifumo della verità , che ha cercato di attirare i liceali ribelli (che provano reattività nei confronti di quasi tutti).
Invece di mostrare conseguenze lontane nel tempo come enfisema, tumori, polmoni anneriti, la campagna della Verità ha eliminato il sangue e ha invece dipinto l’industria del tabacco come un gruppo di cretini intriganti.
In un annuncio gli attivisti tentano di consegnare un caso contrassegnato come “rivelatore di bugie” al quartier generale di una compagnia di tabacco e vengono prontamente cacciati.
In un altro punto, i personaggi dei cartoni animati interrompono i fumatori a una festa urlando “È una trappola!”
Possiamo applicare gli stessi metodi per usare un capro espiatorio creato per aumentare la nostra motivazione.
Se immaginiamo una forza che lavora contro di noi, è più probabile che ci arrabbieremo e resisteremo ad essa.
Resistere alle nostre tentazioni e lavorare più duramente ci porterà a raggiungere per davvero i nostri obiettivi.
Non vale la pena tentare?